lunedì 7 dicembre 2015

Guida all'acquisto di un PC da ufficio - Terza parte


Salve a tutti, ben ritrovati per questo terzo ed ultimo appuntamento della guida all'acquisto di un PC da ufficio. La volta scorsa abbiamo iniziato ad analizzare le componenti più importanti di un PC, ovvero il processore, la RAM e l'hard disk. In questa terza parte, concluderemo questa carrellata sulle parti principali del computer e trarremo le conclusioni finali.

Se non siete riusciti a leggere una delle parti precedenti, potete trovarle qui: Prima parte - Seconda parte

  • Scheda video: la scheda video è il componente che si occupa di inviare al monitor tutto quello che deve esservi mostrato e, più in generale, sovrintende a tutti quelli che sono gli aspetti di gestione della grafica. Molte CPU (ma NON tutte), sono anch'esse in grado di svolgere questo tipo di operazioni, dunque per PC da ufficio una scheda video potrebbe addirittura essere assente. Tuttavia, io mi sento di sconsigliare questo tipo di approccio, per il semplice fatto che se si affida al processore ANCHE la gestione della grafica, questi verrà rallentato nell'esecuzione del sistema operativo e dei nostri programmi. Inoltre, semplificando in maniera estrema, possiamo schematizzare una scheda grafica (sinonimo di "scheda video") come un componente costituito da una scheda di base ed un processore detto GPU (Graphical Processor Unit), un tipo particolare di processore diverso quindi dalla CPU. E se è vero che molte CPU possono fare ANCHE il lavoro di base di una GPU, è vero anche il contrario: in altre parole, molte GPU sono sufficientemente potenti da poter aiutare la CPU nell'eseguire operazioni meno delicate (specialmente, è ovvio, quelle che riguardano il campo della grafica). I due maggiori produttori mondiali di GPU sono la ATI (un marchio della AMD, la stessa che, come abbiamo visto nello scorso articolo, produce i processori) e la nVidia: i prodotti di entrambe possono lavorare sia con CPU Intel che con CPU AMD, ma è cosa abbastanza notoria che, in effetti, le accoppiate vincenti siano Intel-nVidia e AMD-ATI. Per questo motivo, avendo lavorato molto più spesso con processori Intel, ho di conseguenza quasi sempre avuto schede video nVidia di cui, pertanto, vi consiglio l'acquisto. La nVidia suddivide i propri prodotti in serie gerarchiche, nel senso che ogni serie principale ha varie sotto-serie. La serie principale ad uso domestico/ufficio è la "GeForce", la cui sotto-serie più recente è la "GTX" (da non confondere con la "GT", serie di generazione precedente). Le sotto-serie della GTX sono identificate tutte (a parte la TITAN, di potenza eccessiva per uso ufficio) da un numero di tre cifre che inizia per 6, 7, o 9 secondo l'ordine crescente. Avremo dunque che una "GeForce GTX 670" è di potenza inferiore ad una "GeForce GTX 780" che, a sua volta, è inferiore ad una "GeForce GTX 960". Per un uso ufficio semplice, le serie 7 e 9 sono forse troppo performanti. Pertanto, benché sia la sotto-serie più vecchia della linea GTX, mi sento di consigliare un prodotto della serie 6.

  • Monitor: quello sul monitor è un discorso che, per motivi abbastanza ovvi, deve essere suddiviso nel caso si parli di PC portatili o PC fissi. Si parte però da una radice comune, ovvero dal fatto che per preservare la vista dell'utilizzatore, è sempre bene scegliere schermi di dimensioni ampie. Nel caso dei portatili, però, un monitor ampio fa aumentare i costi in maniera consistente e soprattutto, tende ad appesantire molto il computer stesso, andandone a limitare quella che è la sua caratteristica primaria, ossia la portabilità. Proprio per questo motivo, nei portatili, le dimensioni più diffuse sono quelle comprese fra i 13 ed i 15 pollici (con una concentrazione maggiore su queste ultime). Aggiungo inoltre una mia piccolissima osservazione personale: nell'era della televisione digitale, dell'alta definizione e dei cinema in 3D… un portatile con le caratteristiche che vi ho finora indicato ha un costo che si aggira attorno ai 700-800€ e quasi mai è dotato di un monitor in FullHD (ovvero una risoluzione pari a 1920 pixel in larghezza e 1080 in altezza).

    Per quanto riguarda i PC fissi, la scelta è decisamente più ampia e le dimensioni di base tendono a salire: in commercio si trovano ancora monitor da 15", ma ormai la media è salita a 20-23" con picchi fino a 27" e oltre. Un monitor da 20-23" è secondo me una scelta più che buona e l'unica cosa che vi consiglio di controllare al momento dell'acquisto è la connettività dello schermo stesso: in effetti, esistono almeno 3 tipi diversi di cavi che possono essere usati per collegare un monitor al PC ovvero, dal tipo più vecchio al più nuovo, il VGA, il DVI (che a sua volta presenta più di uno standard) e l'HDMI. Per evitare di di dover comprare inutili adattatori, dovete scegliere un monitor che abbia almeno un tipologia di connessione possibile in comune con il computer: a tal proposito, dovete prima verificare se il vostro computer è dotato o meno di scheda video. In caso affermativo, è a tale scheda che dovrete collegare il monitor, ed è dunque con essa che lo schermo dovrà avere almeno un tipo di connessione in comune. In caso negativo, invece, dovrete collegare il monitor alla scheda madre del PC (o mother board, la scheda principale a cui il processore è attaccato direttamente): come abbiamo visto, infatti, molte CPU sono in grado di svolgere anche il lavoro di una GPU e dunque, attraverso la scheda madre, si occuperanno di comunicare col monitor.

  • Connessioni di rete: ancora una volta, come nel caso precedente, dobbiamo separare questa analisi nel caso dei PC fissi e di quelli portatili. La capacità di connessione di rete è un parametro certamente importante in entrambi i casi, ma è anche necessario tenere a mente le due filosofie che stanno dietro, rispettivamente, alle due tipologie di computer: nel primo caso, quello dei fissi, infatti, i costruttori partono dal presupposto che essendo il prodotto in questione "fisso" appunto, esso verrà posto in ambienti chiusi (le stanze di un ufficio, ad esempio) in cui si possa raggiungere una "sorgente di rete" grazie alla stesura di un cavo di dimensioni contenute. Parlo volutamente e genericamente di "sorgente di rete", perché anche se quello di una serie di computer e stampanti tutti connessi ad Internet da un modem/router è lo scenario più comune, non è l'unico possibile: questo è un argomento su cui torneremo sicuramente in un articolo successivo, poiché di diffuso interesse e assoluta rilevanza pratica. In questa sede, ci limiteremo a dire che, seguendo quanto detto, per un PC fisso è quasi sempre sufficiente la sola presenza di una connessione Ethernet per garantirne la connessione alla rete dell'ufficio.

    Nel caso di PC portatili, invece, oltre alla connessione Ethernet (che a mio avviso deve essere SEMPRE presente), deve essere come minimo presente la connettività Wireless: come tutti sappiamo, questa tecnologia ci consente di connetterci ad altri dispositivi senza l'utilizzo di cavi (wire-less appunto, "senza cavo"). Ciò che magari non tutti sanno, è che tale connessione è in generale peggiore di quella Ethernet (altro motivo per il quale i PC fissi sono solitamente sprovvisti di antenne wi-fi) e che ne esistono di diversi tipi. Leggendo i cartellini in negozio, vedremo sicuramente una dicitura che riporta un qualcosa di simile a "Wi-Fi IEEE 802.11a/b/g/n". L'IEEE 802.11 è lo standard internazionale che regola le caratteristiche costruttive di un'antenna wireless, mentre le singole lettere che seguono sono la "versione" di questo standard. Con estrema fantasia, infatti, la prima stesura dello standard venne chiamata "IEEE 802.11a", a cui fece poi seguito la "IEEE 802.11b". Nel caso in cui nella dicitura compaiono più lettere separate dal simbolo "/", come nell'esempio che vi ho proposto, ciò significa che il dispositivo che state acquistando supporta TUTTE le versioni dello standard elencate. Nel nostro caso, quindi, le versioni supportate sono la "a", la "b", la "g" e la "n". Proprio queste ultime due (e specialmente l'ultima) sono quelle di cui vi consiglio l'acquisto, poiché più moderne, veloci, e compatibili con gli altri dispositivi wireless che potreste acquistare.

    Piccolo capitolo a parte lo merita la connettività Bluetooth: simile al wireless per la capacità di connessione senza fili, è in realtà differente a livello tecnico. È molto diffusa nel mondo dei cellulari, degli smartphone e dei tablet (basti pensare ad esempio agli auricolari ed ai kit per le automobili) o in quello delle console da gioco (per la realizzazione di controller senza fili), un po' meno in quella dei PC. Per questo motivo è ancora una volta spesso assente nei fissi e più diffusa nei portatili. La ritengo una gradevole aggiunta, ma non molto di più: potreste usarla per connettere il vostro smartphone al computer scaricandone così foto e filmati o per collegare il PC ad una stampante Bluetooth per stampare senza fili (entrambe operazioni che possono essere portate perfettamente a termine con l'ausilio di cavi USB o della rete wireless nel secondo caso).

Conclusioni

Ci sarebbero tanti altri aspetti che varrebbe la pena di esplorare e di analizzare, uno su tutti quello che di solito viene definito come "connettività" del PC, ovvero il tipo ed il numero di "porte" che il computer mette a disposizione per collegare contemporaneamente dispositivi aggiuntivi (stampanti, pennette USB, lettori di Smart Card, ecc…). Gli stessi punti che ho trattato andrebbero ulteriormente approfonditi, ma spero comunque di avervi fornito spunti e consigli interessanti per i vostri prossimi acquisti.

Per concludere e riassumere, il mio consiglio principale è quello di non andare in negozio allo sbaraglio, ma di ponderare bene che tipo di lavoro andremo a richiedere al nostro futuro PC. Detto questo, orientatevi su un portatile solo se avete necessità di mobilità, altrimenti i vantaggi di un fisso sono veramente troppi, oserei dire, per essere ignorati (uno che non ho citato, ad esempio, è che le dimensioni maggiori consentono una migliore circolazione interna dell'aria che contribuisce notevolmente a mantenere raffreddato il PC). Se poi avete modo (perché ne sapete abbastanza e questo articolo non vi è servito, o perché avete qualcuno di competente che possa aiutarvi), tenete bene a mente la possibilità di assemblare da zero il computer fisso scegliendone le componenti. La spesa sarà quasi sicuramente maggiore, ma il prodotto finale sarà nettamente superiore ad uno che acquistereste "al buio" in un negozio (le descrizioni esposte non propriamente "truffaldine", ma abbastanza imprecise da risultare quasi tali).

Nella speranza di avervi reso un servizio utile, vi ringrazio per l'attenzione e vi aspetto al prossimo articolo.


- Matteo Belfiori